Esistono più metodi per creare con l’antichissima arte della cartapesta, un materiale di origine povera ma nobilitato nei secoli dalle splendide sculture prodotte dall’arte popolare, e in molti casi quasi misconosciuti anche dagli artisti più noti; a cominciare dai presepi passando per i famosissimi carri di ogni Carnevale, pensando anche alle rappresentazioni d’arte sacra, alle scenografie teatrali, a molte parti architettoniche e decorative nelle chiese, come il famoso soffitto della chiesa di Santa Chiara a Lecce, giungendo perfino all’edificazione di un’intera chiesa in Norvegia, nel 1793, che rimase al suo posto per ben 37 anni e non perché crollò, ma perché si scelse di abbatterla… Quest’ultima è una curiosità che merita un approfondimento a parte, vi consigliamo di leggere in tal proposito l’articolo di Paolo Spalluto, nel suo blog, molto ricco di spunti e informazioni, QUI.
Ma veniamo a noi. La tecnica di cui parliamo oggi è quella della PASTA DI CARTAPESTA , ottenuta tramite la macerazione della carta… che può essere quella che preferite, dai vecchi giornali alla carta da cucina a comunissimi fogli A4.
Questo composto ha molteplici possibilità di utilizzo. Può essere usato sia per creare sculture, oggetti, giocattoli a tutto tondo che ad esempio nel modo in cui maggiormente lo usiamo noi di REA: come intonaco per le nostre miniature di case, e una volta asciugato le rende realistiche ed indistruttibili…
Potete vedere il video che abbiamo realizzato cliccando QUI, e adesso vi spieghiamo passo per passo la nostra semplicissima ricetta!
OCCORRENTE PER FARE LA PASTA DI CARTAPESTA
Fogli di carta, acqua,colla vinilica, un minipimer.
Premettiamo che è possibile produrre la pasta anche utilizzando la colla di farina, ma in questo caso potrebbero crearsi delle muffe sgradite.
PROCEDIMENTO
Cominciate spezzettando la carta con le mani, in modo che le fibre siano sfilacciate e non tagliate di netto come accadrebbe con le forbici.
Ponete i pezzettini in una bacinella e ricopriteli d’acqua.
Lasciateli a macerare almeno 24 ore, ma più tempo rimangono nell’acqua più sarà semplice frullarli.
Passato questo tempo gettate via l’eccesso d’acqua dalla bacinella e strizzate la carta con le mani.
N.B. : A seconda dell’uso che si intende fare della pasta di cartapesta la carta va più o meno strizzata. Per creare figure a tutto tondo ad esempio va tolta molta acqua, perché in fase di essiccazione più acqua ci sarà nel composto più la figura creata tenderà a deformarsi. Per farne dell’intonaco invece si può lasciare più acqua, il che sempre dopo l’essiccazione darà un esito irregolare alla creazione, che risulta molto gradevole e verosimile. Nel caso si volesse usarla a tale scopo si possono anche fare delle varianti alla miscela, come ad esempio introdurre nell’impasto, dopo aver terminato e frullato il tutto, sabbia grossa o sassolini che rendono il risultato ancora più rustico e “vintage”.
Strizzata la carta va aggiunta la colla vinilica, non troppa inizialmente: la pasta si può aggiustare di “ingredienti” anche in seguito…
E va frullata con il minipimer, fino a rendere il composto abbastanza liscio ed omogeneo. In questa fase può anche essere di nuovo strizzata per togliere eventuale acqua in eccesso.
Ed ecco in pochi semplici passaggi la ricetta della nostra pasta di cartapesta!
Se posta in un contenitore ermetico si conserva per molto tempo, potrete utilizzarla anche dopo mesi.
Di seguito pubblichiamo alcune foto dei lavori in cui abbiamo utilizzato la pasta, prima e a miniatura terminata, come intonaco per le nostre creazioni.
REA Laboratorio Artigiano 2020