Anche per noi dello staff di Creative, come per molti degli artigiani e artisti che ci seguono, l’avventura è cominciata frequentando assiduamente i mercatini dell’artigianato creativo. E come tutti non sapevamo come avremmo dovuto muoverci per rimanere nell’ambito della legalità…Ma abbiamo scoperto con stupore che non è affatto difficile trasformarsi da artisti in pantofole e vendita a parenti, amici e gli amici degli amici in artigiani (ok, ci chiamano hobbisti, ma a noi piace poco…) col loro banco colorato sotto il sole – e al freddo! – di una piazza di paese, a patto di sapere che nulla è certo, e niente va dato per scontato…
C’è un decreto legislativo che regolamenta tra le altre cose l’attività nei mercatini, il D.Lgs 114/98
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/98114dl.htm
in cui si specificano anche i requisiti per poter vendere occasionalmente le opere del proprio ingegno. Occasionalmente, perché sarà anche facile dare inizio all’avventura nel commercio, ma se poi le cose cominciano ad andare particolarmente bene si parla di tutt’altro, e da venditori sporadici diventiamo, anche se artigiani, commercianti veri e propri, soggetti quindi alle leggi canoniche del commercio, a partire dall’apertura della partita IVA.
Ma non è questo l’argomento che affronteremo in questa sede, torniamo quindi a parlare dei mercatini e di cosa serve per cominciare.
La normativa non è nazionale, l’articolo 28 del D.Lgs 114/98 infatti rimanda alle varie disposizioni delle singole regioni. Anche il documento richiesto,la Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, nel nostro caso la “Dichiarazione di esposizione e/o vendita di opere del proprio ingegno”, è stilato diversamente da regione a regione.
Ne riportiamo qui uno ad esempio.
dichiarazione-esposizione-e-vendita-opere-del-proprio-ingegno
Sarà bene quindi recarsi personalmente in comune o presso le pro loco per informarsi dei dettagli nel momento in cui si andrà a redigere la suddetta Dichiarazione. Solitamente, comunque, le associazioni che allestiscono i mercatini si occupano anche degli aspetti legati alle normative comunali. Anche per quanto riguarda il “dazio” che bisogna pagare al comune in cui si svolge il mercatino, l’occupazione del suolo pubblico, di solito se ne occupa l’associazione che ha organizzato l’evento, ciononostante a noi una volta è venuto incontro un seriosissimo vigile che sembrava dovesse arrestarci subito, tirando fuori minaccioso dalla fondina una penna bic per redigere un foglietto che ci ha fatto inizialmente patire ( “Eccola là, neanche abbiamo guadagnato niente che parte già la multa..” ), salvo poi rivelarsi la ricevuta di un esosissimo affitto di suolo pubblico…4 sporchi euri….
Et voilà, siamo pronti per vendere!
Basterà solo ricordare che non c’è una normativa ben definita…..
Qualche esempio? In alcune regioni il limite del valore di ogni singola opera non può superare i 250,00 euro, in altre i 100,00 euro. In alcune regioni non si può esporre il prezzo delle proprie creazioni, in altre sì ma complessivamente i prezzi non devono superare i 1.000 euro totali; in alcune si paga l’occupazione di suolo pubblico, in altre no, e in altre ancora dopo che l’hai pagata viene il vigile a ripretendere stranamente il dazio….
Resta dunque ben fermo che prima di allestire la nostra graziosa bancarella dobbiamo informarci molto chiaramente su ogni dettaglio che può variare di volta in volta, sempre presso gli organizzatori dell’evento, la pro loco o il vigile puntiglioso.
L’unico aspetto che rimane sempre valido è il carattere OCCASIONALE delle vendite nei mercatini. E per occasionale si intende che non bisogna superare i 5.000 euro complessivi annui di guadagno, limite in cui non si applicano ne’ IVA ne’ contributi ( sempre che la vendita avvenga tra privati ), per un massimo di 30 mercatini annui.
Ed ecco che con un gazebo, un tavolo e una sedia abbiamo tutto l’occorrente per metterci alla prova di persona davanti al nostro pubblico, nella speranza che quello che noi amiamo produrre con le nostre mani sarà altrettanto amato da qualcuno che vorrà portarselo a casa!